La storia con lui è stata tempestosa, gelosie e tradimenti, assenze e presenze di dipendenza, bisogni e necessità, amore e odio. Avrei buttato tutti gli anni insieme e avrei azzerato i ricordi. Poi mi sono chiesta “Cosa ho imparato da una relazione finita?”.
Quando finisce una relazione facciamo un resoconto di ciò che è andata bene e ciò che invece ha contribuito alla fine della storia.
“Non sarò più così gelosa”, “non permetterò più di allontanarmi dalle amiche”, “non gli permetterò di andare ogni domenica con la moto”, “non sarò più così accondiscendente”, “non gli starò più così addosso”.
Quanti sono i buoni propositi alla fine di una relazione. Ma poi? Sono davvero buoni? Sono necessari? Si cambia davvero tra una relazione e l’altra? Chi è il reale responsabile?
Ricerche hanno dimostrato quanto il tentativo di proporre nuove dinamiche di coppia spesso sono fallimentari. Tendiamo infatti a proporre tendenzialmente le stesse modalità quando le interazioni toccano quelle corde che tanto tentiamo di nascondere i primi mesi di relazione.
Siamo soliti utilizzare degli schemi mentali impliciti e poco flessibili e questo comporta il riproporre degli stessi pattern relazionali.
I primi tempi di una relazione sono caratterizzati da un intenso coinvolgimento che tende ad offuscare la realtà della relazione, a lungo andare però l’idealizzazione del partner lascia spazio ad una visione reale e globale. E’ questo il momento in cui gli schemi relazionali vengono a galla e ci ritroviamo così a riproporre le stesse modalità.
A cosa ci è utile chiederci cosa ho imparato da una relazione finita?
Chiedercelo ci consente di metterci a nudo e confrontarci con le nostre emozioni e i nostri pensieri in modo tale da risolvere i nostri conflitti ed essere realmente aperti ad una nuova relazione.
Perché ero così gelosa? Cos’è la gelosia? La gelosia nasce dal timore di perdere l’altra persona, ecco avevo paura di perderlo. Lui dava attenzioni ad un’altra, ecco perché ero gelosa, non ci teneva più a me, non ero nulla per lui nonostante mi trattasse come una principessa. Sentivo il fiato corto, la sensazione di soffocare era insopportabile, mi sentivo ferita e addossavo a lui tutta la responsabilità. Tentavo in tutti i modi di controllare la sua libertà e nel farlo mi isolavo sempre di più, non facevo più ciò che mi piaceva. Vivevo nel tentativo di scoprire che avessi ragione ad essere diffidente e quasi rimanevo delusa quando non trovavo nulla.
Poi l’ho lasciato. Ho imparato che avevo messo da parte me, che nel tentativo di tenerlo accanto lo avevo solo allontanato; ho imparato che non ero completa e avevo il bisogno di stare con lui per esistere e questo non era buono per me. Ho cominciato a lavorare sulla mia autostima.
Ho imparato che potevo non aver paura di perdere la persona accanto a me. Ho imparato il valore di dare la possibilità all’altra persona di rimanere o andarsene e di sapere che ogni giorno che restava era un giorno che mi sceglieva e sceglieva di stare accanto a me, non per le mie catene. Mi sono ritagliata degli spazi personali e sono tornata a coltivare le amicizie.
Ho imparato che “senza di lui” non significava solitudine. Ho imparato che avere degli spazi per me mi regalava una bella sensazione.
Dal fastidio che provavo quando ero sempre io a chiedere di vederci ho imparato che ognuno ha i propri tempi, che non è scritto da nessuna parte che i miei hanno la priorità e che l’altro deve mantenere il mio passo oppure “non mi ama abbastanza”.
Ho imparato che non è amore quando cambiamo i nostri interessi, le nostre passioni, le nostre opinioni solo in funzione del piacergli. Chi finirà per amare sarà una persona costruita a sua immagine e somiglianza, non sarò io. Ho imparato così che mi piace condividere gli interessi e le passioni, ma qualcuna può anche essere solo mia o solo sua.
Dai paragoni che facevamo con gli altri ex ho imparato che una futura relazione non sarà mai come la precedente, non è la stessa persona. Potremmo farci male, ma non allo stesso modo.
Ho imparato che le discussioni non equivalgono al “mi sta abbandonando” ma al “ti racconto un pezzo di me”. Ho imparato a leggere nelle discussioni cosa la persona sta raccontando di sé e l’ho imparato solo dopo litigate furiose. Non ero ancora pronta ad ascoltarmi e ascoltare.
Ho imparato da una relazione finita molte informazioni su di me. Impariamo cosa non vogliamo e cosa desideriamo, cosa ci fa stare male e cosa ci rende felici, definiamo i nostri confini e i nostri valori e ci osserviamo mentre le emozioni comunicano per noi. Il dolore lascia spazio a consapevolezza e ci dà la possibilità di migliorarci e intraprendere la nuova relazione in modo più equilibrato.
Ecco cosa ho imparato da una relazione finita. L’ho imparato cambiando e accettando il cambiamento. L’ho imparato grazie ad una psicoterapia su di me. Mi ha aiutato a diventare consapevole di ciò che mettevo in atto nelle relazioni, nel riconoscere i segnali di allarme e di gestirli.
Dott.ssa Cinzia Borrello, Psicologa Psicoterapeuta cognitiva e cognitiva-comportamentale e Terapeuta EMDR.
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